RAPPORTI CON LA FAMIGLIA

Quando il ragazzo entra in Comunità, la famiglia deve mantenere una distanza e un silenzio attento e rispettoso verso il dialogo che la Comunità e il drogato hanno iniziato. Potrà avere notizie solo tramite il responsabile per mezzo di una telefonata la settimana e con il ragazzo stesso solo una volta al mese tramite lettera.

Gli incontri sono diluiti nel tempo e a discrezione del responsabile. Ciò è dovuto alla necessità di allontanare inizialmente ogni sollecitazione emotiva e a far crescere nella persona l'idea di cominciare a contare su se stesso, sia nel superare le difficoltà personali, sia nel costruire il proprio futuro.